mercoledì 31 ottobre 2007

SearchMash: versione Flash per il futuro Google?

SearchMash, il motore di ricerca sperimentale di Google, è disponibile ora anche nella versione Flash. Lanciato lo scorso anno rappresenta per Google una sorta di laboratorio dove sperimentare nuove interfacce, nuovi sistemi di ricerca, da adottare in futuro nella versione ufficiale. Il motore si presenta in modo molto diverso rispetto a Google e a cambiare è soprattutto il modo di proporre i risultati.


Innanzitutto la navigazione è a schede, una per ogni tipo di motore di ricerca disponibile: Web, Immagini, Video, Google Maps, Wikipedia e altro. Cliccando una volta sul risultato di una ricerca non si viene indirizzati direttamente alla pagina web ma ne viene visualizzata sul lato destro un'anteprima (uno snapshot realizzato tramite il motore di ricerca Snap) con la descrizione e tre opzioni: visualizzare altri risultati relativi al sito web, visitare la sua homepage o consultare una copia della cache. Sul lato sinistro, invece, una barra a scomparsa mostra le precedenti ricerche effettuate e fornisce alcune possibili personalizzazioni. Cliccando due volte sul risultato si accede alla pagina mediante un frame che non permette di vedere l'URL nella barra indirizzi del browser, ma è possibile rimuoverlo tramite l'apposito pulsante posizionato nella parte superiore della pagina.
Il sistema illustrato per la ricerca web è analogo anche per gli altri tipi di motore di ricerca disponibili.

Personalmente mi sembra interessante, ma con una società attiva come Google è difficile fare previsioni. Secondo voi sarà il nuovo Google?

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domenica 28 ottobre 2007

OK Virtuali #23

I miei OK virtuali della settimana sono:

[Cronaca]
Calipari, prosciolto il marine Lozano

[Curiosità]
E. T. parla siciliano

[Economia]
Il canone Rai finisce in bolletta

[Esteri]
«Scudo Usa come missili a Cuba»

[Politica]
Franca Rame lascia l'Italia dei valori'. "Dimissioni? Ci sto pensando"

[Scienza & Tecnologia]
Pacchetto sicurezza: chattare è un reato

[Spettacoli & Cultura]
«Il Papa sacrificò i Templari per evitare lo scisma». Pubblicati i documenti degli archivi segreti vaticani

[Salute & Alimentazione]
Anziani, tre caffé al giorno aiutano la memoria

[Sport]
Un ko da non dimenticare

[Video]
Impossible guitar


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venerdì 26 ottobre 2007

ImageChef: immagini da personalizzare

Imagechef è un sito web che consente di personalizzare immagini in modo semplice e veloce. Basta selezionare una delle tante immagini (anche animate) proposte e digitare un testo. Le immagini sono suddivise in categorie: animate, divertenti, amicizia, gattini, ciondoli, personaggi, targhe automobilistiche, bandiere, lavoro, segnali, musica, sport, segni dello zodiaco e altro. Una volta personalizzata l'immagine potrà essere salvata, inviata tramite email o inserita in un blog. Infine è possibile generare scritte glitterate e recentemente sono stati aggiunti nuovi tipi di personalizzazione dei testi: come poesia visuale, disposti come un fiore, come nome sulle magliette (di football, di basket e di calcio), per un banner, per un simbolo e su nastro.

PS: Ssshhh, la torta del primo compleanno di WebLogin l'ho fatta con Imagechef Smileys

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giovedì 25 ottobre 2007

Editoria: un comma esclude i blog dal ddl

(ANSA) - ROMA, 24 OTT - Il sottosegretario Ricardo Levi ha proposto un 'comma aggiuntivo' al ddl di riforma dell'editoria che esclude i blog dall'articolo 7. La norma impone l'iscrizione al Registro operatori della comunicazione (Roc) per i siti internet e il comma dice che sono esclusi dall'obbligo i soggetti che accedono o operano su internet per prodotti o siti ad uso personale. 'Sono esclusi - spiega Levi - i blog che non rientrano in questo comma teso a ridefinire le responsabilita' di chi opera sul web'.

Prima del sottosegretario Ricardo Levi era stato lo stesso Ministro delle Comunicazioni Paolo Gentiloni a dire che il ddl sull'editoria andava modificato:

L'allarme lanciato da Beppe Grillo e ripreso da molti commenti al mio blog è giustificato, scrive Gentiloni, aggiungendo che la correzione è necessaria perché la norma in questione "non è chiara e lascia spazio a interpretazioni assurde e restrittive".

Quindi le critiche erano giustificate perchè ci vuole un comma per non includere i blogger nel ddl sull'editoria. In pratica si tratta di un ddl scritto male perchè non c'era l'intenzione di colpire i blogger, ma il nuovo ddl dovrà evitare che si ripetano casi come quello del Tribunale di Aosta che con la sentenza del 26/05/2006 aveva già equiparato un blogger al direttore responsabile di una testata registrata.

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martedì 23 ottobre 2007

Un clic per la foresta: aggiunte 100 milioni di foglie

Un clic per la foresta, l'iniziativa lanciata da Prizee per il rimboschimento della foresta Amazzonica e di cui vi avevo parlato in un mio precedente post, ha raggiunto il suo obiettivo: sono state aggiunte 100 milioni di foglie alle foreste virtuali create dai partecipanti all'iniziativa. Ora Prizee verserà 10.000 euro alla fondazione Acqueverde che lotta in favore del rimboschimento dell'Amazzonia.


E' stata una bella iniziativa alla quale ho aderito e insieme a me lo hanno fatto anche Tisbe, AgenteAlCairo, Batsceba e Raqqash.

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domenica 21 ottobre 2007

OK Virtuali #22

I miei OK virtuali della settimana sono:

[Cronaca]
I figli non vanno a scuola: rischia una multa il genitore che non se ne accorge

[Curiosità]
I luoghi più misteriosi del mondo

[Economia]
Finanziaria, abolito il ticket sanitario di 10 euro. Via il tetto Ici. Spariscono le comunità montane

[Esteri]
Russia, Putin: "Nuove armi atomiche"

[Politica]
Catanzaro, la Procura toglie l'inchiesta a De Magistris

[Scienza & Tecnologia]
Rutelli: Italia.it va chiuso

[Spettacoli & Cultura]
Novant'anni fa moriva Mata Hari fucilata come spia internazionale

[Salute & Alimentazione]
Il fumo fa male per sempre

[Sport]
Juve, tre punti d'oro. Inter nel mirino

[Video]
Canestri spettacolari


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sabato 20 ottobre 2007

WebLogin compie un anno

Oggi questo piccolo angolo sperduto della blogosfera compie un anno: il 20 ottobre 2006, con questo post decisamente poco professionale, nasceva WebLogin. E' strano, poco più di un anno fa non pensavo che avrei mai aperto un blog e adesso sono qui dopo un anno a scrivere un post.
Questa avventura è cominciata con l’idea di condividere le mie idee con altre persone, mentre mi sono ritrovato spesso a far mie quelle degli altri. Perchè fare blogging vuole dire condividere e quindi più che "insegnare" si finisce per imparare.
E' stato un anno intenso, ci sono stati momenti difficili ma anche tante piccole e grandi soddisfazioni a partire dal primo commento ricevuto, il primo link, la prima citazione, ecc. ecc. Quello che però mi ha colpito di più è l'amicizia che si è venuta a creare con alcuni blogger. Con qualcuno scambio unicamente commenti sui rispettivi blog, con qualche altro c'è una comunicazione via email. Spero che questo nuovo anno mi dia la possibilità di conoscerli personalmente, magari a qualche BarCamp.
Non vi voglio annoiare oltre, trovate tutto il resto nell'archivio del blog. Un sincero grazie a tutti coloro che quotidianamente leggono questo blog e, soprattutto, le persone che con i loro commenti e con i loro messaggi privati mi hanno stimolato a tenere vivo questo blog. GRAZIE!

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venerdì 19 ottobre 2007

Ddl editoria è la fine del blog?

Il 3 agosto 2007 era stato presentato un disegno di legge dal titolo «Nuova disciplina dell'editoria e delega al Governo per l'emanazione di un testo unico sul riordino della legislazione nel settore editoriale». 12 ottobre 2007 il disegno di legge è stato approvato e viene inviato all'esame del Parlamento. Il testo completo è disponibile sul sito del Governo in formato pdf. E' un disegno di legge complesso, 20 pagine, 35 articoli, che ha messo in allarme la blogosfera italiana. In particolare è l'Articolo 6 del disegno di legge che desta più preoccupazione.

Articolo 6 del disegno di legge. C'è scritto che deve iscriversi al ROC, in uno speciale registro custodito dall'Autorità per le Comunicazioni, chiunque faccia "attività editoriale". L'Autorità non pretende soldi per l'iscrizione, ma l'operazione è faticosa e qualcuno tra i certificati necessari richiede il pagamento del bollo. Attività editoriale - continua il disegno di legge - significa inventare e distribuire un "prodotto editoriale" anche senza guadagnarci. E prodotto editoriale è tutto: è l'informazione, ma è anche qualcosa che "forma" o "intrattiene" il destinatario (articolo 2). I mezzi di diffusione di questo prodotto sono sullo stesso piano, Web incluso.

L'iscrizione al ROC non implicherebbe solo carte da bollo e burocrazia, ma anche maggiori responsabilità penali per chi ha un blog o sito web.

Spiega Sabrina Peron, avvocato e autrice del libro "La diffamazione tramite mass-media" (Cedam Editore): "La vecchia legge sulle provvidenze all'editoria, quella del 2001, non estendeva ai siti Internet l'articolo 13 della Legge sulla Stampa. Detto in parole elementari, la diffamazione realizzata attraverso il sito era considerata semplice. Dunque le norme penali la punivano in modo più lieve. Questo nuovo disegno di legge, invece, classifica la diffamazione in Internet come aggravata. Diventa a pieno una forma di diffamazione, diciamo così, a mezzo stampa".

In una recente dichiarazione il Ministro delle Comunicazioni Paolo Gentiloni aveva affermato che la responsabilità per i reati di diffamazione non sarebbe stata estesa ai blog o ai siti generici nella nuova legge sull’editoria, ma soltanto a quotidiani e periodici online. Questa dichiarazione è successiva alla presentazione del disegno di legge e allora c'è da chiedersi cosa è cambiato? La nuova legge sull'editoria sembra interessare anche i blog e i siti web, ma secondo Ricardo Franco Levi, sottosegretario alla Presidenza del Consiglio indicato come principale autore della riforma, non c'è nessun pericolo: "Lo spirito del nostro progetto non è certo questo. Non abbiamo interesse a toccare i siti amatoriali o i blog personali, non sarebbe praticabile".

Un esempio concreto, però: il blog di Beppe Grillo verrà toccato dalle nuove norme? Anche Grillo dovrà finire nel registro ROC? "Non spetta al governo stabilirlo - continua Levi - Sarà l'Autorità per le Comunicazioni a indicare, con un suo regolamento, quali soggetti e quali imprese siano tenute davvero alla registrazione. E il regolamento arriverà solo dopo che la legge sarà stata discussa e approvata dalle Camere".

bloggiamo la legge contro il  Web
Il disegno di legge dovrà comunque ora attraversare un lungo iter ma nell'attesa vale la pena di preoccuparsi. Qui potete firmare la petizione e il blog Cattivamaestra mette anche a disposizione un piccolo banner, che rimanda alla petizione, da inserire nei vostri blog "condannati a morte" dal disegno di legge Levi-Prodi approvato dal Governo. Blocchiamo, e bloggiamo, la legge contro il Web 2.0.

[via Repubblica]

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martedì 16 ottobre 2007

ClickComments: a metà strada tra i commenti e i voti

ClickComments è un servizio web gratuito che offre la possibilità di inserire in un blog o sito un widget, il quale dopo la lettura di un post permette di esprimere un rapido giudizio con un semplice click, a metà strada tra i commenti e i voti: non richiede lo stesso impegno dei commenti ma offre qualche indicazione in più rispetto ai voti. Ad ogni modo, non si tratta di una funzionalità sostitutiva ai commenti.
Il widget è composto da una barra con delle icone alle quali è associato un giudizio.


Ci sono due tipi di icone, 3D e 2D, e per ogni tipo ci sono tre set di commenti: 2, 4 e 6 tipi di giudizi.


Ogni giudizio viene sommato e memorizzato in modo da fornire un utile feedback all'autore. Infine registrandosi è possibile valutare i giudizi ricevuti in totale e quelli nell'ultima settimana ed effettuare direttamente dal sito di ClickComments le modifiche al widget (cambiare il tipo di icone, il tipo di set di commenti e il tipo di logo) senza dovere reinstallare di nuovo il widget.

Allora che giudizio date a questo post?

PS: Io comunque preferisco (anche) i commenti! Smileys

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lunedì 15 ottobre 2007

Blog Action Day 2007

Bloggers Unite - Blog Action Day

Oggi, 15 Ottobre 2007, si celebra in tutto il mondo il Blog Action Day. I blogger si uniscono per focalizzare l'attenzione di ognuno su una sola importante problematica e il tema che quest'anno è stato scelto è l'ambiente. Anche io ho deciso di aderire parlando dell'inquinamento dei rifiuti informatici.

In molti avevano previsto da tempo che i computer avrebbero costituito un problema enorme dal punto di vista dello smaltimento dei rifiuti, la loro breve vita produce montagne di rifiuti. Secondo l'ONU, ogni anno in tutto il mondo si generano 50 milioni di tonnellate di rifiuti informatici. Una soluzione anche in questo caso è rappresentata dal riciclo. Molte parti del computer possono essere riciclate, come la plastica o i metalli. Il principale ostacolo al riciclaggio, oltre al volume disponibile, è la «purezza» delle parti in plastica, che non devono essere contaminate da sostanze chimiche pericolose né da metalli pesanti e non devono essere costituite da composti di materiali plastici differenti. I computer con il marchio Ecolabel sono progettati in modo che le parti metalliche e di plastica possano essere facilmente rimosse e riciclate in quanto non contengono sostanze chimiche pericolose. L'Ecolabel è uno strumento ad adesione volontaria che viene concesso a quei prodotti e servizi che rispettano criteri ecologici e prestazionali stabiliti a livello europeo.

Dal settembre 2005 sono i produttori che immettono sul mercato elettrodomestici, computer e materiale elettrico i responsabili dello smaltimento di questi beni. Lo stabilisce una direttiva adottata in via definitiva dal Parlamento europeo che punta ad una maggiore tutela dell’ambiente, portando ad una sensibile diminuzione dei materiali depositati nelle discariche.

Infine oltre al riciclaggio c'è il riuso, che si sta progressivamente configurando come un modello di business e anche in Italia sono sempre più numerose le associazioni che offrono una seconda vita alle macchine scartate da consumatori, aziende ed istituzioni.

Concludo il mio post segnalandovi tre siti web:
  • La classifica eco-guida di Greenpeace dove potrete vedere, in base alle valutazioni di GreenPeace, quali società produttrici nel campo dell’elettronica preferire.
  • Breathing Earth, il pianeta che respira, è un’applicazione flash che mostra in tempo reale cosa sta succedendo sulla Terra. I dati riportati fanno riferimento alle pubblicazioni del World FactBook 2005 e l'obiettivo è mostrare l’impatto che ogni stato ha sul cambiamento del clima.
  • Un clic per la foresta sembrerebbe un gioco, ma in realtà ha uno scopo benefico ambientale. E' un'iniziativa lanciata da Prizee, un famoso sito di giochi online, per il rimboschimento della foresta Amazzonica.

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YouTube su Google Earth

Google sta continuando ad arricchire i contenuti disponibili tramite Google Earth, il suo popolare software di cartografia satellitare, e l'ultima novità è l'inserimento dei video di YouTube.

L'integrazione delle funzionalità YouTube in Google Earth offre un nuovo modo per viaggiare nei vari luoghi con gli occhi degli utenti YouTube che li hanno visitati, permettendo alle persone di visualizzare, ascoltare e 'sentire' cosa sta accadendo in luoghi che pensavano di non poter mai visitare.

Ora, attivando l'opzione YouTube nella cartella Contenuti in primo piano del menù Livelli, è possibile soffermarsi in un luogo di interesse e ammirare i video che lo riguardano. Google Earth, attraverso innumerevoli contenuti quali ad esempio le mappe storiche, gli articoli e fotografie dal National Geographic, il servizio di foto grazie a Panoramio, ecc. ecc. diventa con i video di YouTube ancora più completo dal punto di vista della multimedialità.

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domenica 14 ottobre 2007

OK Virtuali #21

I miei OK virtuali della settimana sono:

[Cronaca]
G8, al processo il pm giustifica la polizia violenta

[Curiosità]
Gli innamorati più antichi del mondo scoperti in uno scavo in Turchia

[Economia]
Rialzo dei mutui: record di pignoramenti

[Esteri]
Armeni, sì Congresso Usa a mozione su genocidio scatena l'ira della Turchia: richiamato ambasciatore

[Politica]
Storace insulta Napolitano la Cdl non dice nulla

[Scienza & Tecnologia]
L'italoamericano Mario Capecchi tra i Nobel per la medicina

[Spettacoli & Cultura]
Lo splendore di Venaria: dopo due secoli di abbandono riapre la Versailles italiana

[Salute & Alimentazione]
Alcuni scienziati potrebbero aver capito lo scopo dell'appendice..

[Sport]
Italia, tre punti e poco più

[Video]
Corrado Guzzanti - Il Centrosinistra di Veltroni


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giovedì 11 ottobre 2007

VCast: Sospensione canali Mediaset

VCast, il servizio web italiano costruito sul sistema di registrazione online Faucet di cui vi avevo parlato in un precedente post, il mese scorso è stato diffidato da Mediaset dall’utilizzare le loro trasmissioni televisive nell’ambito del Faucet PVR poiché sostiene che tale utilizzo sia lesivo dei loro diritti.

Il team di VCast non è d'accordo con tale affermazione perchè sostengono che il videoregistratore (seppur virtuale) che loro forniscono non sia affatto diverso dal vecchio VHS: si tratta di un sistema che permette la registrazione ma ne consente la visione al solo utente che ha programmato la registrazione, quindi è a tutti gli effetti una registrazione ad uso personale, chiaramente consentita dalla normativa applicabile (art. 71 sexies della legge sul diritto d’autore). Questa azione legale da parte di Mediaset è dovuta al nuovo servizio offerto sul sito rivideo.mediaset.it, che permette di rivedere le loro serie tv ma a pagamento, al costo di due euro. Quindi VCast, che è un servizio web gratuito, rappresenterebbe una minaccia per gli interessi di questo sistema on demand di Mediaset.

Nell'attesa di chiarire questa situazione, di chiarire l’interpretazione di "videoregistratore", il team di VCast ha comunicato che sospendono la possibilità di registrazione per i canali di Mediaset e invitano ad esprimere la vostra solidarietà a VCast scrivendo direttamente a loro diffidamedia@vcast.it oppure a Mediaset mediaset@mediaset.it.

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martedì 9 ottobre 2007

Un uomo, un mito: Ernesto Che Guevara



Quaranta anni fa moriva Che Guevara, moriva l’uomo e nasceva il mito.

Ernesto Rafael Guevara De la Serna più noto come Che Guevara (Rosario, 14 giugno 1928 – La Higuera, 9 ottobre 1967) è stato un rivoluzionario argentino.
Il soprannome di "Che", o per esteso "Che Guevara", gli venne attribuito dai suoi compagni di lotta cubani in Messico, e deriva dal fatto che Guevara, come tutti gli argentini, pronunciava spesso l'allocuzione "che". La parola deriva dalla lingua Mapuche e significa "uomo", "persona", e venne ripresa nello spagnolo parlato in Argentina e Uruguay, per chiamare l'attenzione di un interlocutore, o più in generale, come un'esclamazione simile a "hey". [...]

Quando era ancora studente, Guevara passò molto tempo a viaggiare in America Latina. Nel 1951 un suo vecchio amico, Alberto Granado, un biochimico, suggerì a Guevara di prendere un anno di pausa dagli studi in medicina per intraprendere il viaggio attraverso il Sudamerica che per anni si erano proposti di fare. Guevara ed il ventinovenne Alberto partirono quindi dalla città di Alta Gracia a cavallo di una motocicletta Norton da 500 cc del 1939. [...]
Dopo aver visto la povertà di massa e influenzato dalle letture sulle teorie marxiste, concluse che solo la rivoluzione avrebbe potuto risolvere le disuguaglianze sociali ed economiche dell'America Latina. I suoi viaggi gli fornirono anche l'idea di non vedere il Sudamerica come una somma di diverse nazioni, ma come un'unica entità, per la liberazione della quale era necessaria una strategia di respiro continentale. Cominciò ad immaginare la possibilità di una Ibero-America unita e senza confini [...]

Guevara fu membro del Movimento del 26 di luglio e, dopo il successo della rivoluzione cubana, assunse un ruolo nel nuovo governo, secondo per importanza al solo Fidel Castro. Nella prima metà del 1959 (fra gennaio e giugno), fu il responsabile, il procuratore generale della fortezza militare di La Habana in cui vennero svolti i processi a carico dei militari del regime accusati di crimini di guerra, mentre rivestiva tale ruolo decise la condanna alla pena capitale tramite fucilazione di circa 55 prigionieri. Secondo Orlando Borrego Guevara fece osservare tutte le regole processuali e fu accusato da alcuni di rallentare i processi per "esigere eccesso di elementi probatori". Secondo Tony Saunois vennero condannati coloro che si erano resi responsabili di torture e assassinii durante la dittatura di Batista.
Dopo il 1965, lasciò Cuba per "esportare la rivoluzione", prima nell'ex Congo Belga (ora Repubblica Democratica del Congo), poi in Bolivia. L'8 ottobre 1967 venne ferito e catturato da un reparto anti-guerriglia dell'esercito boliviano - assistito da forze speciali statunitensi ossia agenti speciali della CIA - a La Higuera, nella provincia di Vallegrande (dipartimento di Santa Cruz). Il giorno successivo venne ucciso nella scuola del villaggio. Il suo cadavere - dopo essere stato esposto al pubblico a Vallegrande - fu sepolto in un luogo segreto e ritrovato da una missione di antropologi forensi argentini e cubani, autorizzata dal governo boliviano di Sanchez de Lozada, nel 1997. Da allora i suoi resti si trovano nel Mausoleo di Santa Clara de Cuba.

Alla fine degli anni '60 Guevara diventa un'icona mondiale per quella parte di gioventù che si riconosce nei suoi ideali rivoluzionari. Tutt'ora Ernesto Guevara, el Che (emblema, per alcuni, della lotta per la libertà e la dignità dei popoli del Terzo Mondo), appare come la figura dell'eroe ideale, una sorta di eroe sofocleo, incapace di compromessi a costo della sua stessa vita. Anche a prescindere dalle sue convinzioni politiche, la sua immagine di eterno ribelle, di sognatore poco incline alla mediazione con un mondo pieno di ingiustizie, ha conquistato generazioni di giovani in tutto il mondo.
La storica fotografia del Che scattata il 6 marzo 1960 dal fotografo Alberto Korda e da questi regalata all'editore italiano Giangiacomo Feltrinelli è diventata una delle immagini più famose del secolo addirittura è stata additata come la più riprodotta in assoluto della storia della fotografia. [...]


Link ai post sul Che:

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domenica 7 ottobre 2007

OK Virtuali #20

I miei OK virtuali della settimana sono:

[Cronaca]
Sentenza della Cassazione: «Il lavoro nero è estorsione»

[Curiosità]
Touché!!! "Copia e incolla" de "il Giornale" da Wikipedia... et voilà: il pezzo è pronto

[Economia]
Agevolazioni e sconti per Internet, cellulari e sms per utenti sordi, ciechi e disabili

[Esteri]
Birmania, 1° bilancio ufficiale: 2mila arresti

[Politica]
Riduzione deputati, primo sì della Camera. Plauso di Bertinotti: "Importante novità"

[Spettacoli & Cultura]
"Primo Levi l'amico che non ho mai incontrato"

[Sport]
Mutu gela la Juve all'89'. A Firenze finisce 1-1

[Scienza & Tecnologia]
Mastella: chiudete quel blog

[Video]
Viaggio da 10 milioni di anni luce a 100 attometri


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giovedì 4 ottobre 2007

Free Burma

Oggi, 4 Ottobre, mentre in Birmania anche Internet viene oscurato dal regime, è il giorno in cui i blogger di tutto il mondo hanno deciso di schierarsi idealmente al fianco dei manifestanti birmani contro il regime crudele ed armato. Anche se con ritardo ho deciso di aderire anche io a questa iniziativa e vi segnalo il post di Tisbe per avere maggiori informazioni. In attesa di saperne di più, non abbassiamo la guardia e continuiamo ad interessarci della Birmania e della pacifica rivolta repressa nel sangue.

[via Il vaso di Pandora]

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martedì 2 ottobre 2007

Potere al popolo, con wiki

La Nuova Zelanda attraverso un sito wiki ha deciso di coinvolgere la popolazione nella stesura della nuova regolamentazione della polizia. Gli elettori neozelandesi e non solo possono così discutere la nuova legge attraverso il sito wiki che permette di lasciare commenti, suggerimenti, proteste, ecc. ecc. Alla fine della sua redazione, la bozza verrà rivista e corretta dal Parlamento.

Secondo il sovrintendente Hamish McCardle, incaricato di sviluppare la bozza di un nuovo regolamento, la legislazione partecipativa rappresenta una nuova frontiera della democrazia; forse per alcuni ancora troppo estrema, certamente insolita, ma efficace nel coinvolgere ogni parte coinvolta nell'applicazione delle leggi, non più solo esclusiva dei politici ma aperta anche alle persone e ai poliziotti stessi. Spesso è la gente comune a portare le idee migliori per la gestione delle questioni pubbliche.


C'è però chi mette in dubbio la validità di questa iniziativa ipotizzando la partecipazione di persone intenzionate a creare disturbo oppure promuovere leggi a proprio vantaggio. Gli organizzatori non temono queste eventualità considerando anche quanto accade per Wikipedia e affermano che per il momento l'iniziativa è un successo.
Secondo me è un buon esempio di democrazia partecipativa, ma anche di fiducia nella tecnologia e in particolare modo in Internet, cosa che spesso l'Italia ha dimostrato di non avere.


[via VisionPost]

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