mercoledì 3 gennaio 2007

Il 2006 è stato l'anno...dello Spam?!

Lo Spam, cioè l'invio di grandi quantità di messaggi indesiderati (generalmente commerciali), é oggi uno dei maggiori problemi per chi usa Internet. Nel 2006 lo Spam ha raggiunto circa il 90% delle e-mail ricevute e la tendenza sembra essere in aumento.

Lo Spam è a volte definito come l'equivalente elettronico della posta-spazzatura (junk mail), ma mentre per quest'ultima la stampa e i costi postali sono pagati dal mittente, nel caso dello Spam è il server del destinatario che paga i costi maggiori: in termini di banda, di tempo di elaborazione e di spazio per immagazzinamento. Quindi lo Spam non è un problema solo per gli utenti, ma anche per gli ISP.

Per quanto riguarda l'utente, è necessario che adotti un atteggiamento di prudenza e accetti che quello che potrà fare è semplicemente cercare di limitare i danni, mentre il grosso del lavoro può e deve essere fatto da provider e aziende informatiche in generale, e necessariamente dagli stati. Infatti in Italia esistono leggi che dovrebbero tutelare l'utente dallo Spam, ma il loro limite risiede nel fatto che lo Spam spesso proviene da altri stati per i quali la legge italiana non è applicabile. Nel caso, invece, dello Spam proveniente dall'Italia, si possono esercitare i diritti previsti dalla legge, tra cui la richiesta di cancellazione e il ricorso al Garante per la Privacy.

A seguire alcuni consigli utili per affrontare il problema dello Spam:
  • dotarsi di un buon filtro anti-spam, in genere è lo stesso provider a fornirlo;
  • dotarsi di un buon antivirus: in modo da evitare i cosiddetti "cavalli di Troia" (o Trojans).
  • Non rispondere mai alle e-mail spazzatura, nemmeno quando vi invitano a cliccare su un determinato link per disattivare il servizio;
  • non aprire mai gli allegati da mittenti sconosciuti: potrebbero contenere dei virus.
  • Ignorare le e-mail che richiedono riferimenti bancari: i mittenti vi saccheggeranno il conto corrente!
  • Se il proprio indirizzo e-mail deve necessariamente essere reso pubblico sul web (es. se si ha un blog), è meglio che appaia come file di immagine o volutamente alterato: i software degli spammer non lo riconosceranno, ma qualsiasi utente umano potrà facilmente risalire all’indirizzo vero e proprio.

Curiosità: Il termine trae origine da uno sketch comico del Monty Python's Flying Circus ambientato in un locale nel quale ogni pietanza proposta dalla cameriera era a base di Spam (un tipo di carne in scatola). Man mano che lo sketch avanza, l'insistenza della cameriera nel proporre piatti con "spam" ("uova e spam, uova pancetta e spam, salsicce e spam" e così via) si contrappone alla riluttanza del cliente per questo alimento, il tutto in un crescendo di un coro inneggiante allo "spam" da parte di alcuni Vichinghi seduti nel locale.

3 commenti:

# - 03/01/07, 18:53

Anonimo ha detto...

Complimenti Giuseppe!
Inizi l'anno con un articolo molto utile, interessante e ben scritto.

grazie per la segnalazione ;-)

# - 03/01/07, 19:36

Anonimo ha detto...

non me ne parlare: una vera piaga :(

# - 04/01/07, 09:25

Giuseppe ha detto...

@Gidibao

Ciao Gidi,
grazie dei complimenti sei sempre molto gentile :)
...però ad essere precisi questo è il secondo post :)

@Tisbe

Ciao Tisbe,
hai ragione è un casino! Pensa che non ho il coraggio di inserire l'indirizzo email nel blog...però ho visto che anche tu non hai inserito l'indirizzo email nel tuo blog ;)


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